BRAD MEHLDAU AL XXI FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA JAZZ DI CHIASSO | 11 Marzo 2018
Se la musica è un linguaggio universale, un mezzo potente che trasmette emozioni, messaggi, suggestioni al di là di ogni schema, barriera, stilema, allora Brad Mehldau ne rappresenta un vero e proprio esempio.
Queste sue qualità lo hanno reso certamente il pianista più influente degli ultimi venti anni, un artista che sa perfettamente carpire l’essenzialità della musica nelle sue multiforme strutture. Sa coniugare alla perfezione tradizione e avanguardia, lirismo e ricerca nelle sue
complesse strutture. Brad conosce davvero il peso delle note ed i loro significato più profondo.
Il concerto per piano solo tenutosi a Chiasso l’11 Marzo 2018, nella splendida cornice del Cinema Teatro, ha incantato il folto pubblico accorso per questo evento e Brad non ha certamente deluso le aspettative. Dotato di una perfezione stilistica impressionante, ha proposto un repertorio variegato cui ogni definizione sarebbe inutile e ridondante. Ha eseguito musica totale come, d'altronde, è nel suo stile.
Due sue composizioni originali hanno aperto l’esibizione. Gli iniziali brani molto intensi, introspettivi e di chiara matrice classica hanno poi lasciato spazio a rivisitazioni di alcuni classici dello sterminato songbook americano come Misty o Lover Man per approdare infine ad Everything in its right place e River Man dei Radiohead, Hey Joe di Jimy Hendrix, She’s leaving home dei Beatles.
Mehldau ha dimostrato ancora una volta di essere tra i pochissimi musicisti, capaci di affrontare con efficacia brani pop e renderli nuovi standard contemporanei, senza per questo rottamare la storia che lo ha proceduto ma anzi, grazie al suo romanticismo, di riuscire a mescolare con perfetta alchimia, classica, jazz e la psicadelia del rock.
La sua musica non trova eguali. E’ musica senza confini né etichette che parte da incursioni classiche dai sapori bachiani fino a raggiungere la musica contemporanea, talvolta sperimentale ma sempre con approcci creativi ed intellettuali molto personali. Ed è proprio nella personalità delle sue esecuzioni, nella ricerca di un suo suono e di un suo particolare mood che si caratterizza la sua arte, capace di assimilare l’anima di giganti quali Bill Evans, Keith Jarrett, Lennie Tristano ed al tempo stesso sviluppare un proprio particolarissimo stile e linguaggio.
Brad riesce a ricavare da un tema relativamente semplice, ampie strutture che si diramano in disegni eleganti e sinuosi, turbinio di ritmi infuocanti e di morbide carezze, vero labirinto di invenzioni musicali. Smontando le strutture degli standard ne riscrive l ́intera metrica e fa un superbo uso del timing, dilatando o restringendo le battute in maniera perfetta, incrementando così enormemente la carica emotiva.
Il concerto di Chiasso, alla fine, si è tramutato in una vera e propria lezione d’arte, un’intensa fonte di ispirazione capace di fare breccia ed aprire nuovi orizzonti nello sterminato mondo musicale.